Movimento Aperto via Duomo, 290 – Napoli

OLTRE IL PAESAGGIO
A cura di Giorgio Agnisola

Inaugurazione mercoledì 19 maggio h 18
fino al 22 giugno 2010

Vincenzo Aulitto, Michele D’Alterio, Bruno Del Monaco, Carmine Di Ruggiero, Vincenzo Manciocchi, Antonio Montano, Domenico Napolitano, Teresa Pollidori, Carmine Rezzuti, Andrea Sparaco, Ilia Tufano, Carla Viparelli

RASSEGNA STAMPA:
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Dominator, tecnica mista su tavola
Dominator, tecnica mista su tavola

Mercoledi’ 19 maggio 2010, alle ore 18.00, presso l’associazione culturale MOVIMENTO Aperto, via Duomo 290 /c Napoli, si inaugura la mostra collettiva -Oltre il paesaggio- a cura di Giorgio Agnisola. L’evento sarà visitabile fino al 23 Giugno 2010 con il seguente orario: mercoledi’, giovedi’ e venerdi’ dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e su appuntamento. Opere di: Vincenzo Aulitto, Michele D’Alterio, Bruno del Monaco, Carmine Di Ruggiero, Venanzio Manciocchi, Antonio Montano, Domenico Napolitano, Teresa Pollidori, Carmine Rezzuti, Andrea Sparaco, Ilia Tufano, Carla Viparelli. La mostra vuole aprire una riflessione sull’attualità di un genere, quello del paesaggio, che ha la sua storia ma anche il suo senso nell’epoca in cui viviamo.

Il discorso che Giorgio Agnisola inaugura col suo testo di presentazione si articolerà in due tavole rotonde:

– Giovedi’ 3 giugno 2010, Il Paesaggio Oggi Tra Arte E Letteratura con l’intervento di Giorgio Agnisola, Valeria Alinovi e Bruno del Monaco, coordinamento di Mary Attento

– Mercoledi’ 23 giugno, Il Paesaggio Oggi, con l’intervento di Giorgio Agnisola, Gaetano Bonelli, Floriana Coppola e dell’Assessore Diego Guida, coordinamento di Mary Attento, curatrice del progetto Comunicazione e Media Relations.

-Perche’ gli artisti non dipingono piu’ paesaggi?- esordisce il testo di Giorgio Agnisola e continua -E’ in crisi probabilmente questo aspetto della dimensione espressiva?… E’ dunque il vedere contemplativo che e’ in crisi, oltre naturalmente ad un vedere artistico connesso con una tensione puramente funzionale e descrittiva?-. -La coscienza di un mondo inconscio che condiziona il suo essere, il suo vedere riflesso nei comportamenti e nelle azioni, ha indubbiamente modificato il sentire artistico e dunque la sua immagine metaforica.- -E’ dunque il concetto di contemplazione che e’ cambiato? La domanda resta inevasa. Anche perche’ investe ed implica altri approfondimenti, di taglio religioso e spirituale. Gli artisti frattanto tentano varie strade. Dai paesaggi dell’anima a quelli del sogno, avendo ancora e sovente negli occhi la suggestione di una vista naturale, di un luogo, di uno spazio veduto e sentito. Non siamo piu’ nel paesaggio ma al di là di esso, con la bellezza e la intensità, ma anche con la incertezza e la trepidazione di un viaggio attraverso l’ignoto.-

 

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